La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.(GIOVANNI FALCONE)
Il 23 maggio di ogni anno è il giorno della memoria per noi siciliani, il giorno della riflessione, il giorno che ha segnato una svolta perché qualcosa da quel giorno è cambiata.
I siciliani vedendo quelle immagini hanno capito la brutalità del sistema mafioso, la cattiveria di questa gente. Scegliamo bene, scegliamo gente pulita, facciamo crescere la nostra regione, facciamo si che le idee e i sani principi che ci hanno lasciati questi martiri camminino sulle nostre gambe, anche se è difficile.
La storia si prende sempre le rivincite che vuole, la storia fa luce su tutto, la storia quest’anno darà una degna sepoltura al sindacalista Placido Rizzotto, e giorno 24 maggio a Corleone, alla presenza di Giorgio Napolitano, verranno celebrati i funerali di stato. Il volano della ripresa dobbiamo essere noi giovani,ormai lontani dai classici partiti ma piu che mai vicini alla vita politica,alla partecipazione attiva,alla lotta alla mafia che ,dispiace dirlo,passa anche dalla scelta del voto,perche è inutile nasconderlo,la mafia si è servita della politica e adesso anche la politica si serve della mafia.
Facciamo grande la nostra Sicilia, scegliamo bene gli uomini che dovranno decidere il nostro destino e che dovranno prendere decisioni sagge e giuste per lo sviluppo della nostra terra,e avviciniamoci alla politica, alla politica sana, alla politica intesa come servizio per la comunità e non come mezzo di arricchimento, perché è attraverso la buona politica che avremo le risposte che vogliamo e che cerchiamo e che noi siciliani meritiamo!
La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.(GIOVANNI FALCONE)
Per farsi rispettare c’è bisogno delle parole e di una buona penna…non di atti intimidatori!!! (PLACIDO RIZZOTTO)
IPPOLITO VINCENZO ROSARIO
MARTORANA GIOVANNI
GENCHI GIUSEPPE